BE-EF THE FUTURE: IL FUTURO DELLA CARNE BOVINA PASSA DA QUI Un momento per condividere idee sul futuro della carne, un futuro più sostenibile a tutti i livelli della filiera produttiva: Be-ef The Future, evento organizzato da SUGAR PLUS (sugarplus.it), brand della multinazionale ED&F MAN, è andato in scena giovedì 23 giugno, negli spazi della Cantina Monteci (www.monteci.it), sita lungo le rive del fiume Adige, nel comune di Pescantina, in provincia di Verona….. Continua a leggere l’articolo cliccando qui.
SPECIALE STALLE DA CARNE Leggi il supplemento de L’Informatore Agrario cliccando qui.
INCONTRO CON LE ORGANIZZAZIONI FRANCESI DELL’EXPORT. BOVINI DA CARNE, FUTURO COL PUNTO INTERROGATIVO. Leggi l’articolo dell’Informatore Zootecnico cliccando qui.
Questi sono giorni cruciali per decidere il destino dell’agricoltura italiana ed in particolare per la zootecnia bovina da carne.
Siamo riusciti a coalizzare tutte le principali realtà organizzative del nostro settore a livello nazionale ed assieme abbiamo redatto il documento in calce pubblicato, che contiene le nostre proposte per la nuova PAC 2023-2027, convinti che potranno mettere in condizione le aziende di allevamento a diventare sempre più sostenibili, preparandole a gestire il mercato direttamente.
Ancora in alto mare l’erogazione dei 90 milioni del Fondo emergenziale per le filiere in crisi. Inascoltati i solleciti al ministro Patuanelli e al direttore di Agea Papa Pagliardini. E il presidente della OI IntercarneItalia interpella Mario Draghi
Legnaro (PD), 16 luglio 2021
– “Non
avevamo alternative. Il perdurante silenzio del ministro Stefano Patuanelli,
a cui si somma quello del direttore di Agea, Gabriele Papa Pagliardini,
ci costringono a interpellare il presidente del Consiglio Mario
Draghi affinchè intervenga per risolvere una vicenda giunta
ormai al limite del surreale: erogare i fondi destinati alla filiera della
carne bovina secondo quanto stabilito dal Decreto Rilancio
del luglio di un anno fa, quando il governo Conte 2 deliberò lo stanziamento di
90 milioni di euro da destinare ai comparti zootecnici
che a causa della pandemia avevano dovuto affrontare un lungo periodo di
crisi”.
Così
Alessandro De Rocco, presidente dell’Organizzazione
Interprofessionale della carne bovina Intercarneitalia negli attimi
immediatamente successivi all’invio del telegramma al
premier Draghi, in cui gli si chiede di intervenire in forza della sua
autorevolezza.
“I
due telegrammi inviati rispettivamente il 25 marzo e il 1 giugno
scorsi al titolare del Mipaaf e al direttore di Agea, insieme ai numerosi
solleciti inoltrati all’Agenzia per le erogazioni in agricoltura – puntualizza
il presidente De Rocco – sono stati totalmente
ignorati in spregio alle più elementari forme di buona
educazione. Questo sarebbe comunque l’aspetto meno importante. Ciò che invece
più conta sono gli insostenibili ritardi
accumulati da Agea, e vorrei ricordare che si tratta dell’organismo pagatore
per il settore agricolo controllato dal Mipaaf, che a quanto pare non è in
grado di emanare le necessarie direttive e organizzare un programma informatico
capace di dare seguito a quanto previsto dal decreto del 23 luglio 2020
dedicato al Fondo emergenziale per le filiere in crisi. È
scandaloso che ancora oggi gli uffici di Agea siano chiusiper
effetto del Dpcm 25/3/2020 come recita una voce registrata che
risponde al numero telefonico del centralino, mentre l’Italia intera ha ripreso
da tempo a lavorare e il settore agrozootecnico, non dimentichiamolo, non si è
mai fermato nemmeno nei giorni più drammatici della pandemia. E, va
sottolineato, i soldi sono disponibili dallo scorso mese di dicembre”.
Per
il presidente della OI IntercarneItalia anche i tempi supplementari di questa
incredibile attesa sono ormai scaduti. “Come possiamo pensare di ridare slancio
al nostro Paese se i ruoli che richiedono persone competenti e soprattutto
responsabili dimostrano invece di essere occupati da chi, con il suo
comportamento professionale, non ne è all’altezza? Il mondo zootecnico è un
mondo che lavora da sempre nel silenzio, preferendo la concretezza
alla vacuità di certe inutili parole. Forse abbiamo sbagliato.
Ma è una lezione che dimostreremo di avere ben compreso”.
Legnaro (PD), 8 aprile 2021
– “Una
vigliaccata, un questionario sbagliato perché nella presentazione del documento
vengono di fatto suggerite risposte a domande sul ruolo della carne e della sua
salubrità che sono ancora oggetto di un grande dibattito in sede Ue”.
Giuseppe Pulina, presidente di Carni
Sostenibili e docente di Zootecnica speciale all’Università di Sassari non
frena il suo affondo sul questionario che dal 31 marzo
scorso la Commissione ha messo online (https://ec.europa.eu/eusurvey/runner/review_agrifood-promotion-policy?surveylanguage=EN)
per raccogliere le opinioni dei cittadini sulle possibili opzioni da adottare
per consolidare le politiche di promozione dell’agricoltura europea
rafforzandone, si legge, “la competitività attraverso una maggiore
consapevolezza degli elevati standard qualitativi che caratterizzano i prodotti
agroalimentari”. Fin qui nulla da eccepire. Ma più avanti si legge
che “la revisione della politica nel 2021 dovrebbe migliorare il suo
contributo alla produzione e al consumo sostenibile in linea con il passaggio a
una dieta più vegetale, con meno carne rossa e/o lavorata insieme ad altri
alimenti legati al rischio di cancro”.
“Non
si può manipolare la volontà dei cittadini in questo modo – controbatte Pulina
– Siamo in presenza di un modo subdolo che chiede ai cittadini se sono
d’accordo con l’orientamento dei promotori il questionario: un conto è
informare il cittadino in maniera obiettiva per raccogliere
il suo parere su quel determinato argomento, un altro è chiedergli se il suo
pensiero è in linea con chi gli pone le domande. Attraverso i canali ufficiali
mi sono già mosso presso le sedi competenti per denunciare questo metodo
scorretto”.
“Le
domande contenute nel questionario sono fortemente tendenziose – incalza il
presidente della Organizzazione Interprofessionale IntercarneItalia, Alessandro
De Rocco – e non aiutano il cittadino a fornire risposte
obiettive. È evidente che dietro questo tipo di iniziative esistono lobby il
cui unico interesse è quello di affossare il comparto della carne
bovina. Come organizzazioni di produttori ci stiamo
muovendo con i colleghi europei per far sentire la nostra voce,
consapevoli purtroppo che davanti a noi abbiamo Ong molto ben strutturate e
dotate di ingenti risorse economiche che stanno portando avanti una campagna basata
solamente su convinzioni ideologiche. Non credo che le associazioni animaliste
sappiano che i primi a voler assicurare al proprio bestiame le migliori
condizioni di benessere animale sono proprio gli allevatori, forse non sanno
che negli ultimi 100 anni l’efficienza di una bovina è migliorata
del 65% con un indubbio beneficio sia sanitario che ambientale
e forse non sono al corrente che proprio grazie alla ruminazione dei bovini l’80%
di produzioni vegetali non edibili si trasforma in proteine nobili che ritroviamo
nel piatto quando mangiamo carne. Noi chiediamo equilibrio e
crediamo che la politica dovrebbe intervenire per evitare una deriva che
proprio per i motivi espressi prima rischia di vedere perdenti non solo gli
allevatori, ma l’intero ecosistema e soprattutto il consumatore”.
E di battaglia pregiudizialmente ideologica parla Giuseppe Pulina, che sottolinea come a suo giudizio esista un disegno ben preciso per spostare i consumi “verso i polpettoni processati o la carne di laboratorio, facendo riferimento a un finto concetto di sostenibilità che di sostenibile non ha proprio nulla, visto che dietro a questi progetti fintamente democratici esistono investimenti milionari. Si demonizza il consumo delle carni bovine ma ci si dimentica di sottolineare che ogni anno, nel mondo, a causa di forme gastroenteriche muoiono 2 milioni di bambini. Il mondo zootecnico è in trincea, su questo non c’è alcun dubbio, gli attacchi sono quotidiani e per tentare di vincere questa battaglia occorre cambiare il paradigma e smetterla di adottare una strategia difensiva. Il mio è un invito rivolto agli allevatori che devono aprirsi all’opinione pubblica dimostrando che il benessere in stalla c’è, che i sistemi di allevamento sono rispettosi delle normative previste sia in materia animale che ambientale. Allo stesso tempo i cittadini devono capire che un allevamento non è un salotto, bensì un luogo dove gli animali vivono, crescono ed espletano tutte le condizioni fisiologiche naturali. La Francia ha recentemente approvato una legge che tutela gli odori di campagna. Direi che è uno splendido esempio di come opinione pubblica e mondo agrozootecnico possono trovare un punto di incontro al di fuori di tutte le ideologie animaliste e vegane che stanno cercando di distruggerci”.
Per
informazioni:
Contatto Stampa
IntercarneItalia
Anna Mossini
tel. +39
335/1253964
annamossini.bo@gmail.com
skype:
anna.mossini
Al Ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli Via XX Settembre 20 00187 Roma
Al Direttore AGEA Gabriele Papa Pagliardini Via Palestro 81 00185 Roma
La scrivente OI INTERCARNEITALIA Organizzazione Interprofessionale della carne bovina, riconosciuta con DM dal Mipaaf, chiede che sia dato tempestivo seguito a quanto previsto dal decreto del MIPAAF 23 luglio 2020, prot. n. 9021200 “Fondo emergenziale per le filiere in crisi” e successive modifiche-integrazioni.
Stante il perdurare della crisi del comparto della zootecnia da carne, e’ di vitale importanza che vengano immediatamente erogati gli aiuti approvati che ci risultano già essere nella disponibilità di cassa di AGEA antecedentemente al 31/12/2020.
Chiediamo quindi l’immediata erogazione delle somme previste.
Distinti saluti. Il Presidente Alessandro De Rocco
Grande soddisfazione per il Presidente dell’unica organizzazione interprofessionale delle carni bovine, riconosciuta in Italia dal Mipaaf – Alessandro De Rocco – a seguito delle numerose adesioni pervenute da Accademici ed Esperti, disponibili a partecipare al Comitato Consultivo istituito in seno all’OI Intercarneitalia.
Premessa: L’Organizzazione Interprofessionale, Oi Intercarneitalia, riconosciuta a livello nazionale con atto del Ministero dell’Agricoltura del 19 dicembre 2019, in rappresentanza degli allevatori e dei macellatori italiani, ha inviato una lettera al Ministro della Salute Roberto Speranza per chiedere il “congelamento” delle tariffeorarie da applicare ai macelli per le attività di ispezione dei Veterinari Ufficiali, a fronte della decisione inserita nell’Atto di Governo n. 210 relativo allo “Schema di decreto legislativo di adeguamento del Decreto 194/2008” che, all’Articolo 10, reca disposizioni in materia di tariffe per il controllo ufficiale e delle altre attività, su base oraria, prevedendo un aumento del 60% delle attuali tariffe, portandole da €. 50,00/ora a €. 80,00/ora.
Secondo Fabiano Barbisan le istituzioni, con la collaborazione degli allevatori, devono trovare urgenti risposte alla crisi in atto. Il Piano carni è un’opportunità che andrebbe sfruttata meglio.
Non è possibile che la Commissione europea non riesca a scrollarsi di dosso azioni anacronistiche, per fronteggiare le crisi di mercato, se dichiarate. OI Intercarneitalia, l’interprofessione della carne bovina che rappresenta oltre il 50% di allevatori e trasformatori in Italia, riconosciuta dal Mipaaf, non ci sta alla ventilata ipotesi concretizzatasi tra domenica ed oggi, dove il Commissario all’Agricoltura, Janusz Wojciechowski, non ha trovato di meglio che proporre un ammasso delle carni bovine, senza informarsi sulle nefaste conseguenze che patirebbe la zootecnia bovina da carne a livello europeo ed in particolare l’Italia. OI Intercarneitalia ha già espresso alla Ministra Teresa Bellanova il parere contrario degli associati (Allevatori e Trasformatori) fornendo proposte alternative, poiché ciò risponderebbe alle richieste di pochissimi Paesi europei, ed a farne le spese sarebbe la filiera della carne in Italia che opera con costi superiori, per i maggiori costi dovuti al livello di biosicurezza raggiunto da allevamenti e macelli. L’ammasso non va bene perché è come un boomerang: sposta nel tempo il problema, che ritornerà dopo pochi mesi, con effetti gravissimi, rovinando ulteriormente il mercato e favorendo truffe e frodi sull’origine e la qualità della carne, soprattutto se in ballo ci sono i tagli pregiati di carne bovina!!! OI Intercarneitalia ha chiesto alla Ministra Bellanova di proporre alla Commissione europea l’alternativa all’ammasso che possa coinvolgere anche gli allevatori di vacche da latte: -intervenire sul SOSTEGNO ACCOPPIATO – ART. 52 DEL REG. (UE) N. 1307/2013, riconoscendo un premio aggiuntivo alla macellazione/allevamento (carne/latte), tarato sulla effettiva crisi denunciata da ciascun Paese (in base a dati concreti di mercato), con la possibilità per gli Stati Membri di aggiungere, in via straordinaria, altre produzioni non comunicate alla Commissione (ad esempio, per l’Italia, i Vitelli a carne bianca).
OI IntercarneItalia e Consorzio Sigillo Italiano, a seguito
di una trasmissione su RAI3 – Report, andata in onda il 13 aprile 2020, con un
servizio giornalistico che ha ipotizzato una connessione tra la pandemia
provocata da COVID-19 e la zootecnia, hanno scritto una lunga lettera al
Ministro della Salute, Roberto Speranza e per conoscenza al Presidente del
Consiglio, Giuseppe Conte, alla Ministra Teresa Bellanova ed al Presidente
della Rai, Foa, per chieder un intervento deciso congtro chi fa
disinformazione.
La zootecnia è stanca di subire attacchi e, se non riceverà
risposte concrete per rimediare ai torti subiti, Oi Intercarneitalia è pronta
ad addire alle vie legali per tutelare gli allevatori di bovini da carne.
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